Sull’Everest by Tenzing J. Norgay & James Ramsey Ullman

Sull’Everest by Tenzing J. Norgay & James Ramsey Ullman

autore:Tenzing J. Norgay & James Ramsey Ullman [Norgay, Tenzing J.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858521311
editore: Piemme
pubblicato: 2018-10-25T00:00:00+00:00


1. Dal nome di Thomas Longstaff, uno dei primi esploratori inglesi della regione.

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ALL’EVEREST CON GLI SVIZZERI: PRIMAVERA

Nanga Parbat, Nanda Devi, Kang Peak, Kashmir, Garhwal, Nepal e persino Tibet. Ero stato ai quattro punti cardinali. Avevo scalato molte montagne, avevo visto i panorami più diversi, avevo vissuto molte esperienze. Ma una cosa mancava ancora: il Chomolungma, il Grande. Cinque anni erano trascorsi da quando lo avevo affrontato l’ultima volta, in quello strano, rapido viaggio con Denman; quattordici da quando mi ero spinto molto in alto sulle sue pareti, per guadagnarmi la qualifica di Tigre. A volte, mi chiedevo se sarei mai tornato lassù o se gli dèi, per loro ragioni particolari, mi avrebbero tenuto per sempre lontano dalla montagna che era la più vicina al mio cuore.

Ma gli dèi si sarebbero mostrati generosi. Io sarei tornato sull’Everest, più di una volta, e gli ultimi anni prima dell’età “critica” furono i più grandi di tutta la mia vita.

Fu un nuovo Everest quello al quale tornai. Le spedizioni post belliche, infatti, non lo attaccavano più da nord, ma da sud, e scalare una montagna da un versante diverso è come scalare una nuova montagna. Ma nel mio caso si trattava di una montagna nuova e vecchia nello stesso tempo, anzi per certi versi addirittura più vecchia di quella che avevo avvicinato per quattro volte dal Tibet e da Rongbuk. L’itinerario sud che porta all’Everest attraversa infatti il Solo Khumbu e il paese della mia infanzia; e anche se non avevo mai tentato la scalata da quel versante, si trattava della zona che conoscevo meglio nel ricordo e nei miei sogni. Ora, dopo diciotto lunghi anni, avrei rivisto mia madre. Sarei stato di nuovo accanto a lei sui pascoli in ripido pendio oltre Thamey, e, alzando la testa, avrei visto La Montagna Tanto Alta Che Nessun Uccello Può Sorvolarla. In due sensi, completamente diversi, sarei tornato “a casa”.

Era stata la politica a provocare questo cambiamento di itinerario. I comunisti cinesi si erano insediati saldamente in Tibet, dove nessuna spedizione occidentale sarebbe più potuta entrare, e nello stesso tempo, il Nepal era passato attraverso la sua molto più tranquilla rivoluzione e si stava aprendo lentamente al mondo esterno.

Nel 1950, come ho già detto, H.W. Tilman e l’americano Charles Houston si erano spinti da Kathmandu, attraverso il Solo Khumbu, fino alla base meridionale dell’Everest. Poi, l’anno seguente, Eric Shipton si era messo alla testa di una vera e propria spedizione per studiare quali possibilità poteva offrire un tentativo di scalata da quel versante. Nessuno di questi due gruppi si era spinto molto in alto. Tilman e Houston non avevano l’equipaggiamento necessario per tentare una scalata sia pure parziale; Shipton e i suoi uomini erano stati fermati da un enorme crepaccio che taglia diagonalmente la seraccata sul ghiacciaio del Khumbu. Il primo gruppo almeno si dichiarò sicuramente d’accordo con Mallory, che aveva studiato quell’itinerario dal vicino Lho La molti anni prima, e aveva dichiarato che era molto più difficile del vecchio e, con ogni probabilità, impossibile.

In ogni modo, in seguito alla chiusura del Tibet, quella era l’unica via.



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